Tra moglie e marito… raddoppia l’invito. Marnie Mosiman alla StarCon 2018

C’era da aspettarselo: se accompagna il marito a Chianciano Terme alla StarCon, perché non approfittarne per farla salire sul palco? Ed ecco che anche Marnie Mosiman sarà ospite della StarCon 2018.

Marnie Mosiman (Minneapolis, 6 marzo 1951) è un’attrice statunitense, nota tra i fan di fantascienza per aver interpretato il personaggio di Harmony nell’episodio Rumoroso come un sussurro di Star Trek: The Next Generation.

Nell’arco della sua carriera, Marnie Mosiman ha recitato in Quello che le donne vogliono (2000) e Mai dire sì (1982).

Nel 1997 presta la voce per il cartone animato Principessa Mononoke. Ha recitato anche in alcuni musical, tra cui A Little Night Music (Los Angeles, 1991) e Falsettos (Los Angeles, 2003).

È sposata con John de Lancie dal 1984 e ha due figli: Owen e Keegan de Lancie.

Per informazioni sulla StarCon 2018 visita il sito ufficiale.

 

Uno schiocco di dita e arriva Q: John de Lancie alla StarCon 2018

Ancora un graditissimo ritorno alla StarCon 2018 grazie alla presenza di John de Lancie, un attore che con la sua simpatia ci ha conquistato.

John de Lancie (Filadelfia, 20 marzo 1948) è un attore statunitense.
Dopo aver superato alcune difficoltà scolastiche dovute alla sua dislessia, ha frequentato la Kent State University vincendo una borsa di studio per la Juilliard Drama School.
Ha lavorato come attore di teatro con l’American Shakespeare Festival e la Seattle Repertory Company ed è apparso in numerosi film (La leggenda del re pescatore; Salvate il soldato Ryan) e serie televisive (Uccelli di rovo; Il tempo della nostra vita; L’uomo da sei milioni di dollari; Senza traccia).
Conosciuto dal grande pubblico soprattutto per avere interpretato il personaggio di Q in dieci differenti stagioni delle serie di Star Trek (Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Voyager e Star Trek: Deep Space Nine). Gran parte dell’enorme successo del personaggio ricorrente di Q è sicuramente da attribuirsi al carisma e alla bravura dell’attore._

Nel 1996 crea Alien Voices con Leonard Nimoy e lo scrittore produttore Nat Segaloff con i quali produce remake audio di classici della fantascienza. Moltissime le apparizioni in teatro, tra cui Resurrection Blues di Arthur Miller (nel ruolo del Generale Felix Barriaux), A Naked Girl on the Apian Way e The Great Tennessee Monkey Trial.
Ha recitato al fianco del suo grande amico Richard Dean Anderson in MacGyver (1985), Stargate SG-1 (1997) e Legend (1995). In Stargate SG-1, de Lancie interpreta un personaggio ricorrente, il colonnello Frank Simmons.
De Lancie ha anche recitato in Ai confini della realtà, The Closer, Streghe, N.Y.P.D., Giudice Amy, Andromeda, Crossing Jordan, The West Wing – Tutti gli uomini del presidente, Oltre i limiti, Il tocco di un angelo, Matlock, Avvocati a Los Angeles, La signora in giallo e moltissime altre serie.
Di recente ha lavorato in quattro episodi dell’acclamatissima serie TV Breaking Bad e in tre episodi di Torchwood: Miracle Day (quarta stagione dello spin-off di Doctor Who).

De Lancie attualmente lavora molto anche come doppiatore di videogiochi, tra cui ricordiamo Star Trek: Borg, Star Trek: The Game Show, Assassin’s Creed: Revelations e Assassin’s Creed III._ E’ molto apprezzato anche per il suo doppiaggio del personaggio di Discord nella serie TV a cartoni animati My Little Pony: L’amicizia è magica. Lo show negli Stati Uniti è diventato un vero e proprio fenomeno, con numerosi fan anche tra gli adulti. I fan della serie si fanno chiamare brony, e John de Lancie è stato produttore esecutivo di un documentario sul fenomeno intitolato Bronies: The Extremely Unexpected Adult Fans of My Little Pony (precentemente BronyCon: The Documentary).

Sposato con l’attrice Marnie Mosiman (Harmony nell’episodio Rumoroso come un sussurro di Star Trek: The Next Generation), de Lancie ha due figli, Keegan (interprete tra l’altro proprio del figlio di Q in Q2) e Owen.

Per partecipare alla StarCon 2018 consultate il sito.

 

Star Trek a Lucca Comics & Games

Quest’anno la presenza di Star Trek a Lucca Comics & Games, la più grande manifestazione su fumetti, giochi, cosplay e di tutto un po’ è stata massiccia grazie a Netflix e ad Ultimo Avamposto /STIC-AL. La piattaforma tv via internet ha portato gli attori Soneqa Martin-Green, Jason Isaacs e Shazad Latif assieme al produttore Aaron Harberts della serie Star Trek: Discovery e il negozio di Bologna assieme al club italiano legato alla saga di Gene Roddenberry hanno portato Dominic Keating direttamente da Star Trek: Enterprise.

Per chi non ha potuto essere presente ecco i video ufficiali dei panel degli ospiti a cura di Lucca Comics & Games.

Ecco anche un paio di montaggi per gli ospiti di Discovery; il primo sempre da Lucca Comics & Games e il secondo di Bubble.tv

Infine un link al video postato su Instagram dalla stessa Soneqa.

Buona visione.

 

Quando gli amici tornano a trovarti… Robert Picardo alla StarCon 2018

Ormai è diventato un amico dei fan italiani e corre a salutarli ogni volta che può: Robert Picardo sarà ospite della StarCon 2018 per ricominciare il racconto della sua carriera da dove l’avevamo lasciato l’ultima volta.

Robert Picardo (Filadelfia, 27 ottobre 1953) è un attore, sceneggiatore, regista e compositore statunitense. La sua carriera inizia a Yale dove interpreta uno dei personaggi principali in Mass di Leonard Bernstein. Bob che all’epoca studiava biologia, cambia corso di studi e prende la Laurea in drammaturgia all’età di 20 anni. Si trasferisce a New York e studia recitazione al Circle in The Square. Nel 1977 fa il suo debutto a Broadway come protagonista della commedia di successo Gemini. La stagione successiva ottiene l’ambito ruolo di figlio di Jack Lemmon nel Tribute di Bernard Slade e ripropone poi lo stesso personaggio nella produzione omonima a Los Angeles. In California, Bob interpreta diversi ruoli principali al Mark Taper Forum, al The Pasadena Playhouse, al Berkeley Rep e altri teatri; in TV si guadagna la nomination ad un Emmy per il suo ruolo di Mr. Cutlip in Blue Jeans (The Wonder Years). Riceve il Founders Award da Viewrs for Quality Television per il personaggio del dottor Richard nell’acclamato dramma sul Vietnam, China Beach, e per il lavoro congiunto nello stesso show. Robert Picardo è noto in tutto il mondo soprattutto per aver interpretato il Dottore nella serie televisiva Star Trek: Voyager, di cui ha diretto anche due episodi, di cui uno, Un piccolo passo, è un tributo all’esplorazione spaziale. È conosciuto anche per il ruolo di Richard Woolsey nelle serie Stargate SG-1, Stargate Atlantis e Stargate Universe._

Bob è apparso anche in innumerevoli film tra cui Un Salto nel Buio, in cui interpreta il ruolo del cowboy, e la commedia del 2016 Ave Cesare, dei fratelli Coen, dove interpreta un rabbino. Di recente Picardo ha partecipato con un cameo alla serie TV di fantascienza The Orville nei panni del padre di Alara, uno dei personaggi principali. La passione giovanile di Bob per la biologia è continuata per tutto il corso della sua vita, sfociando poi in un grande amore per la scienza e per l’esplorazione; per questo l’attore contribuisce da 15 anni alle attività dell’associazione no-profit The Planetary Society (www.planetary.org) il cui scopo è promuovere l’esplorazione spaziale. Robert realizza a cadenza mensile dei video per la newsletter gratuita The Planetary Post, il cui intento è quello di avvicinare i fan di fantascienza alle attività dell’associazione e farli diventare promotori dell’esplorazione spaziale. Bob è convinto che “La fantascienza sogni il sogno e aiuti ad aprire la strada per la vera scienza e la vera esplorazione che realizzano quel sogno. Se ami la fantascienza ami l’esplorazione, e quindi appartieni alla Planetary Society”.

Venite a parlare con lui di tutto questo a Chianciano terme dal 24 al 27 maggio alla StarCon 2018.

 

Starcon 2018: Un altro ospite!

Franco Brambilla, pluripremiato illustratore di fantascienza per Urania e altre pubblicazioni Mondadori sarà ospite della StarCon Italia 2018.
Per l’occasione sarà allestita una mostra dei suoi lavori intitolata “Viaggi Interstellari e Paesaggi Alieni di Franco Brambilla”, presso la Sala Ottagonale del Parco Fucoli.
Sabato sera, invece, Franco ci raggiungerà sul palco principale e ritirerà il premio del concorso “Il tuo poster StarCon – Crea tu la locandina per la StarCon Italia 2018”.

L’artista è  nato a Milano nel 1967, diplomato all’Istituto Europeo di Design nel 1991.
Dal 1998 al 2005 è collaboratore dell’inserto economico del Corriere della Sera per il quale realizza illustrazioni, collage fotografici e infografica.
Nel 1997 assieme agli amici storici Pierluigi Longo e Giacomo Spazio fonda Airstudio, che per più di 10 anni sarà un punto di riferimento delle maggiori case editrici italiane per la progettazione grafica e l’illustrazione (tra i clienti: MTV, Smemoranda, Pirelli, Mondadori).
Appassionato di fantascienza fin da piccolo dal 2000 collabora stabilmente con le più famose collane editoriali italiane del genere: Urania e la raccolta di classici sci­fi Urania Collezione e Millemondi edite da Mondadori realizzando fino ad oggi due tre copertine al mese. Come illustratore freelance continua la collaborazione con diverse agenzie pubblicitarie e case editrici in Italia e all’estero.
Alla produzione di illustrazioni digitali affianca la realizzazione di bozzetti e sketches a matita e pennarello realizzati dal vivo durante mostre e convention, molti dei quali pubblicati nelle pagine interne della collana Millemondi (edizioni Mondadori) e nell’art book “The Art Of Mondo9 Chronicles and Concepts”.
Lavora per: Mondadori, Mondadori Ragazzi, “Abitare”, “D la Repubblica delle Donne”, “Pulp”, Shake Edizioni, Ibooks Nyc, Fabbri, DeAgostini Multimedia, Sole 24ore, Gruppo Gavazzi, McKinsey&Company, Pirelli Gomme, Giunti, A.D.I., Pearson USA, Pearson Italia, Actes Sud, Random House Mondadori Spagna, Feltrinelli, Salani, Gruppo Carraro, Mother Uk, DelosBooks, Newton Oggi, Mursia, Vice Italia, Rolling Stone, New Scientist, Edizioni Imperium, Delos Digital, Baldini&Castoldi, Agenzia X, Courrier International, Livre De Poche.
Nel 2007 lancia il progetto artistico “Invading The Vintage” in cui le cartoline del nonno vengono “invase”, interpretate o stravolte in chiave surreale da simpatici alieni misteriosi ma anche da personaggi e astronavi di vecchi film e telefilm di fantascienza.
Il progetto è ancora in corso ed è molto conosciuto in rete, ospitato da decine di blog (da Boing Boing a Neatorama, Io9) e riviste internazionali di arte e scienza tra cui Wired USA e Italia, Vice, Juxtapoz, Blue Canvas, Sunday Telegraph. “Invading The Vintage” è l’unico progetto italiano ad essere stato incluso nella “bibbia” della Geek Art: “Geek Art ­ Une Anthologie Volume 1” curato e pubblicato in Francia nel 2012 da Thomas Olivri e ad aver partecipato alla mostra collettiva retrofuturista “Futur Anterieur” organizzata a Parigi presso la Galleria Du Journe Ages B sempre nel 2012. Invading The Vintage è stato ospite ufficiale all’Independent Arts Festival Di Sint Nicklass in Belgio nel 2014. Per il Comune di Segrate nel 2016 realizza 10 cartoline invase, una per ogni zona che compone il Comune che gli dedica la mostra “Invading Segrate” e “Invading The Vintage”.

Premi e riconoscimenti:
“Best Artist” agli European Awards, Eurocon Fiuggi 2009
“Premio Italia” come migliore illustratore e per la migliore illustrazione nel 2011, 2014, 2015, 2017.
Premio “Fondazione Carlo Jacono” nel 2013 per le copertine di Urania.

 

FOTO di Franco Brambilla by Valeria Maggiani

Starcon 2018: ecco il primo ospite!

Non si sono ancora spenti gli echi della Reunion XIII che inizia subito il periodo pre-Starcon, con gli annunci degli ospiti che troveremo nel 2018. E apriamo quindi le danze con un graditissimo ritorno, quello di Brian Muir, che  sarà di nuovo con noi a Chianciano dal  24 al 27 Maggio 2018.

Per chi se lo è lasciato sfuggire nel 2015, Brian Muir (15 aprile 1952) è lo scultore britannico che ha realizzato il celebre casco di Darth Vader per lo storico, primo Star Wars (o “Guerre Stellari”, per noi vecchietti)  del 1977, oltre che le armature degli Stormtrooper .
E’ stato anche lo scultore che, sempre per la saga di Star Wars, ha realizzato le teste del Droide della Morte Nera e di CZ-3 e ha effettuato alcune rifiniture su C-3PO.
Oltre a Star Wars, Brian ha lavorato in molti altri film, come Alien (per il quale ha co-creato lo Space Jockey insieme a H. R. Giger) e I Predatori dell’Arca Perduta (per il quale ha lavorato all’Arca dell’Alleanza). Muir ha lavorato anche in vari film Marvel tra cui I Guardiani della Galassia, The Avengers e Capitan America: Il Primo Vendicatore; sua è la sala del trono di Asgard. Possiamo vedere i suoi lavori anche in tutta la saga di Harry Potter, ne Il Pianeta delle Scimmie, in 007, Lost in space, Rogue One e tanti altri ancora.
Nel 2009 ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo “In the Shadow of Vader”, che racconta la sua esperienza nell’industria cinematografica.
Per conoscere i tanti lavori che ha eseguito per film famosissimi potete dare un’occhiata al suo sito o venirlo a conoscere e ascoltare alla Starcon Italia, dal 24 al 27 Maggio 2018. Brian incontrerà il pubblico per rispondere alle domande dei fan, mostrerà foto del suo lavoro e firmerà autografi.
http://www.brianmuirvadersculptor.com/
#BrianMuir #StarConItalia2018

 

Reunion XIII – Finale

 

FANTOZZI DI RITORNO DALLA REUNION

 

L’Hotel Mediterraneo di notte, molto suggestivo.

Quel lunedì mattina Fantozzi si svegliò di soprassalto, nella sua stanza d’albergo dell’Hotel Mediterraneo di Riccione, al suono della sveglia che lo destò da un sogno meraviglioso in cui stava spalmando l’olio solare sulla schiena di Mary Wiseman (Sylvia Tilly in Star Trek: Discovery) su una spiaggia caraibica. Gli sembrò che la banda comunale gli suonasse la “Marcia Imperiale” di Star Wars nelle orecchie a tutto volume, con gli ottoni alla massima potenza.
Si alzò trascinandosi verso il bagno con la disinvoltura di uno zombie di “The Walking Dead”, e nel vedersi allo specchio ebbe un moto di orrore: sguardo della stessa lucidità di una triglia sul banco del pescivendolo, capelli stile “Dragonball” e un alito che avrebbe richiesto il porto d’armi. Si gettò ululando una secchiata di acqua gelida in faccia, e ricostruì gli eventi della sera prima: a Reunion conclusa aveva gozzovigliato sui divanetti dell’albergo assieme a Filini, alla signorina Silvani e ai suoi colleghi dello Star Trek Italian Club. Pane e salame, birra e vino come se piovesse: il tutto portato dai partecipanti della convention, com’era tradizione.
Guardo’ l’orologio e per poco non svenne: era tardissimo, e doveva subito lasciare l’Hotel, se non voleva perdere il treno.

Si vestì in fretta e furia mentre contemporaneamente si lavava i denti e si faceva la barba, e uscì dalla stanza spingendo il trolley. Non volendo perdere tempo ad aspettare l’ascensore, si gettò letteralmente giù per le scale, ruzzolando a velocità di curvatura lungo tutte le rampe, fino a concludere la “discesa” proprio sulla portineria, che centrò con una craniata pazzesca.
Subito l’addetta lo bersagliò con una gragnuola di pedatoni perché aveva lasciato i denti lungo le scale, e ora sarebbe toccato pulire.
“Voleva andarsene senza aver pagato la tassa di soggiorno, eh?”
“Ma…io, veramente…mi scusi, dottoressa…imperatrice…ammiraglia…”
“Se ne vadi, e non torni mai più!”
“Com’è umana, lei!”
E con un ultimo pedatone (per l’occasione aveva indossato scarpe dalla punta metallica, non regolamentari, proibite dall’associazione albergatori sin dal 1978), buttò Fantozzi in strada, assieme alla sua valigia.

Fantozzi si incamminò verso la stazione in una giornata molto fredda per la metà di Novembre. Un vento gelido imperversava, sentì addirittura ululare, e infatti per la strada vide addirittura un lupo, cosa che gli parve ben strana, a Riccione.
“Mi scusi, ingegnere…microbiologo…guardiamarina…ma lei cosa ci fa, qui?”
“Mai sentito parlare di lupi di mare?”, rispose il canide.
Fantozzi ci pensò un attimo e la risposta gli sembrò assolutamente sensata. Salutò il lupo, il quale proseguì verso viale Ceccarini per acquistare un cappotto di pelliccia (con quali soldi, vi chiederete; come fa un lupo ad avere del denaro? Ovvio che non ce l’aveva: pagò con carta di credito), e si diresse verso la stazione.

Fantozzi riuscì per un pelo a prendere di corsa l’Intercity diretto a Bologna, lasciando una scarpa e due molari sulla banchina, ma il treno era pieno fino all’inverosimile: cercò il suo scompartimento, superando la mostruosa montagna di valige che riempivano il corridoio, solo per scoprire che il posto prenotato era già occupato da un tedesco (che però in realtà si chiamava Bepi Brusolin, di San Stino di Livenza, e viaggiava a sbafo).
Riuscì a trovare posto soltanto nel gabinetto, dove, seduto comodamente sull’asse del water assieme a due napoletani anche loro in una sistemazione di fortuna, si potè finalmente rilassare, e, causa carenza di sonno, si addormentò, sognando gli eventi della giornata precedente alla convention…

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REUNION – GIORNO 3

Il programma della domenica ebbe inizio con l’intervento di Mario&Mario di Space Radio, a cui seguì la conferenza scientifica “Diario dell’ombra: l’eclissi americana”, di Gianfranco Lollino dell’Osservatorio Copernico di Saludecio (RN). Concluse la mattinata la conferenza di Marcello Rossi con Fabrizio (e non Francesco) Pucci sul doppiaggio di Star Trek Discovery; poi, nel pomeriggio, ci fu il secondo incontro con l’ospite d’onore Dominic Keating, sempre coadiuvato dalla brava e bionda Gabriella Rizzo alla traduzione simultanea.

Dominic Keating con la nostra Gabriella Rizzo.

Keating fece come sempre divertire il pubblico, raccontando come aveva ottenuto il ruolo di Malcolm Reed in “Enterprise”, e dei colloqui che aveva sostenuto alla Paramount. Mostrò anche i provini per una nuova parte che sperava di ottenere, e che aveva girato proprio negli ultimi giorni, con la gentile collaborazione di una delle responsabili della miglior reception di sempre® (che ora pretenderemo che venga invitata come ospite l’anno prossimo).

 

Per la gioia delle signore, di nuovo Keating

Ancora Keating, che saluta e se ne va.

La giornata proseguì con una versione molto personale di “After Trek”, il talk show che segue sempre le puntate di Discovery su Netflix, con Marcello Rossi e Marco Pesaresi come presentatori. Un’occasione per discutere tutti insieme sulla nuova serie e sulle aspettative che ha generato, con lodi e critiche. Molto entusiasmo e anche legittime perplessità, ma in ogni caso un motivo per celebrare: dopo dodici anni di assenza Star Trek è tornato in televisione, con nuove navi, nuovi eroi e nuove avventure, e solo per questo vale la pena di stappare lo champagne. Poi, è noto che mettendo dieci trekker in una stanza si avranno sempre almeno venti pareri diversi.

 

Marcello Rossi presenta “After Trek”

Si fa spazio per la foto di gruppo: la Reunion sta per finire!

Infine, alla sera, dopo la foto di gruppo con gli ultimi sopravvissuti, l’ultima cena (ma non venne tradito nessuno). Infine, le ulltime chiacchere sui divanetti dell’Hotel Mediterraneo, i saluti per chi la mattina dopo sarebbe partito presto, e a ora tarda l’ultimo spuntino a base di pane e salame, ben innaffiato di vini e spumanti. Tutti si divertirono nell’assistere ai battibecchi tra Fantozzi e la signorina Silvani, che non potevano restare a lungo senza litigare. Uno spettacolo imperdibile con grandi risate, che puntualmente ogni volta si replicava per la gioia dei fan.
Sì’, ancora una volta la Reunion si era conclusa, purtroppo.

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Fantozzi si svegliò nuovamente di soprassalto mentre sognava di dare lo smalto alle unghie dei piedi di Mary Chieffo (L’Rell in Star Trek: Discovery) sul bordo di una piscina a Hollywood; i napoletani stavano giocando a palle di neve, che avevano fatto con la neve entrata dal finestrino, e una l’aveva centrato in pieno viso. Proprio quella mattina si era avventata sulla zona la più grande nevicata degli ultimi 200 anni, e per quello il treno era fermo a Imola senza nessuna indicazione su quando sarebbe ripartito.

 

La più grande nevicata degli ultimi 200 anni.

Quel giorno tutti i convogli subirono ritardi a non finire; dal finestrino, Fantozzi vide che, in mezzo alla tormenta, i passeggeri scendevano dai treni sprofondando nella neve fresca. In mezzo alla gente, un lupo dall’aspetto familiare che indossava un cappotto di pelliccia lo vide e lo salutò educatamente dicendogli: “Torno sulle montagne, qui non ce la faccio più. Oh, ragazzi, siam pazzi? Guarda che l’Enterprise, anche se ha le gondole, mica puo’ atterrare sul canal grande a Venezia!”
Dal suo smartphone Fantozzi apprese che tutti i suoi colleghi avevano problemi nel rientro verso casa. Filini era bloccato in aeroporto, dove la protezione civile aveva già allestito un servizio d’emergenza distribuendo coperte e bevande calde. Calboni aveva trovato le autostrade chiuse ed era ripiegato per strade secondarie, perdendosi quasi subito; era finito a Olbia, dove chiedeva inutilmente ai cani pastori la direzione giusta per il casello di Melegnano.

Ci volle un’ora e mezza perché il treno arrivasse a Bologna. Fantozzi si smarrì tre volte nel labirinto della stazione sotterranea, incontrando più volte gente sporca e lacera che vagava per quei luoghi dal 2013, senza aver mai più visto la luce del sole e vivendo di elemosine. Uno, un ex geometra di Vercelli la cui moglie l’aveva dato ormai per disperso e si era messa assieme a un macellaio, chiese se era vero che Matt Smith non voleva più fare Doctor Who. Fantozzi gli rispose evasivamente e corse all’impazzata verso il Frecciarossa che stava già chiudendo le porte.

Rientrato a casa, Fantozzi venne pervaso quasi subito dalla SDPC, la Sindrome Depressiva Post-Convention. Pensò di rivolgersi al dottor Palmito, specialista in quel genere di malesseri, ma le ultime notizie lo davano ancora rinchiuso nella clinica “Olivolì olivolà, olivolì, Klingon Qaplà” di São Paulo, dove passava le giornate a cantare “A Chianciano ci darem la mano, mentre a Riccione ci faremo tutti un bombolone”.

D’improvviso suonò il telefono. Era il megapresidente galattico dello Stic, che lo convocava d’urgenza.
Fantozzi vi si fiondò sparato come un missile, in mutande e calzini, prima ancora che la telefonata fosse terminata.
Il grand. Uff. Lup. Mann. di gran croc., duca-conte, lo accolse con benevolenza nel suo ufficio, che sembrava più grande dentro; era seduto sulla sua poltrona foderata di pelle di targ, e quattro schiave di Orione vestite solo con poche gocce di “Risa Caprice n.5” gli facevano aria con ventagli di piume di struzzo denobulano.
“La vogliamo piantare, con queste sventagliate, che sto prendendo freddo? Ho ormai una certa età!”, disse alle ragazze. E poi, rivolto a Fantozzi: “Caro Fantocci, le ricordo che lei deve ancora pubblicare il resoconto dell’ultima giornata della Reunion. Ne va dell’onore della nostra megaditta! Lei lo sa cosa le succede se non lo fa, vero? Verrà fustigato pubblicamente alla prossima Starcon, nello stesso ristorante dell’ultima volta!”.
“Lei è molto umano”, fece Fantozzi, e non potè fare a meno di immaginarsi la punizione mentre veniva inflitta dalle ragazze della reception (la migliore di sempre®), in calze a rete e tacchi a spillo. Gli si azzerò la salivazione, gli vennero gli occhi pallati e pensò seriamente di disobbedire. Poi però si ricordò come si mangiava in quel ristorante, si rese conto che bisognava evitare di tornarci, e chinò il capo ossequioso.
“Vadi, caro Pupazzi, vadi”, disse il megapresidente, “e scrivi”.
“Ma…mi scusi, Maestà… cioè, voglio dire, Supremo Q…Signore del Tempo…mi da del tu?”
“No, scrivi, congiuntivo.”
“Ah, sì, congiuntivo, giusto. ”
“Ci rivediamo a Chianciano, e non si dimentichi la prenotazione. L’ aspettiamo. Un socio Stic ha sempre un posto in prima fila!”

 

Ci vediamo il prossimo Maggio, a Chianciano!

Reunion XIII – Giorno 2

Buongiorno a tutti e buona domenica! Qui è Francis, il mulo parlante, che vi parla in diretta dalla redazione del Papersera. No, scherzo, non sono in diretta, stiamo andando in differita. Ah! Ah! Sono qui a raccontare la giornata di sabato alla Reunion, per voi che siete rimasti a casa e state rosicando d’invidia. E ve la racconto pacatamente e serenamente, con il mio solito stile compito, ordinato e sobrio, soprattutto sobrio.

ALÈÈÈÈÈ-ÒÒÒÒÒ! ALÈÈÈÈ-ÒÒÒÒ!
Ci siamo divertiti come pazzi alla cena di gala, e a notte fonda, sui divanetti dell’albergo abbiamo bevuto come maiali! Cibo, vino, birre e cazzeggio allo stato brado. Dobbiamo rifarlo.
Ah, già, la convention non è ancora finita, c’è ancora stasera. Quindi lo rifaremo!

Intanto permettetemi di parlarvi della fantastica giornata di sabato, come sempre la giornata “clou” della manifestazione. E infatti siamo partiti subito a gran velocità, alla mattina, con la conferenza di Cesare Cioni e Marcello Rossi sugli “anni oscuri” della storia di Star Trek, quel periodo compreso tra la fine della Serie Classica e il film Star Trek: The Motion Picture, in cui Gene Roddenberry non lasciò nulla di intentato pur di riportare in vita la sua creatura. Come sappiamo la perseveranza dette i suoi frutti, altrimenti non saremmo qua a parlarne, ma è interessante scoprire quanti tentativi andati a vuoti ci furono, prima di riuscire a fare centro.

Cesare e Marcello (che non è un duo comico).

Per motivi di tempo la conferenza è stata interrotta dalla pausa pranzo, ma Cesare e Marcello sono tornati sul palco subito dopo per concludere il loro intervento, e così facendo hanno fatto “da traino” ai nostri ospiti d’onore. Subito dopo abbiamo avuto Fabrizio Pucci, doppiatore. Sua la voce italiana di Jason Isaacs, il capitano Lorca di “Star Trek Discovery”, ma anche di Hugh Jackman, nonchè di Christopher Eccleston in “Doctor Who”. Bravo, divertente, paziente e soprattutto anche lui a sua volta un appassionato. Un nerd, come Pucci stesso si è definito, tanto da emozionarsi – come ci ha raccontato – la prima volta che ha dovuto doppiare la fatidica frase “Teletrasporto”. Insomma, uno di noi, con il quale abbiamo passato un’ora gradevole, tra aneddoti e risate.

Il mio nome è Pucci, Fabrizio Pucci.

E poi lui. Il Ritorno. Malcolm Reed 2, la vendetta. E’ tornato tra noi a distanza di undici anni, dopo essere già stato nostro ospite nel 2006 alla Sticcon, e non è cambiato affatto. Dominic Keating è un po’ più calmo, meno scatenato di come ce lo ricordavamo, ma sempre con la stessa verve. Accanto a lui, in sostituzione di Paolo Attivissimo (che purtroppo quest’anno è impegnato altrove, e non mi riferisco alla base segreta visitata da Martin Mystère), della traduzione simultanea si è occupata la comunque altrettanto “attivissima” Gabriella Rizzo. E domani (oggi, per voi che ci seguite da casa) si fa il bis!

Gabriella e Dominic: una nuova coppia?

Altri eventi hanno caratterizzato la giornata, come la conferenza a tema Doctor Who curata dal sottoscritto, e la cena di gala con il consueto taglio della torta da parte degli ospiti (e durante la quale il neopresidente dello Stic-Al, Nicola Vianello, è stato omaggiato di un gradito presente da parte della ormai leggendaria “Task Force contro l’ingratitudine”, per segnare il suo recente ingresso nel ventunesimo secolo con la sua adesione a Facebook).

La torta della cena di gala, con la nostra locandina.

Meraviglie della natura alla cena di gala.

Ma voi volete sapere della sfilata dei costumi, e naturalmente lo vuole sapere anche il Dottor Palmito, che ci segue dalla sua cella imbottita della clinica psichiatrica “Obladì obladà, faccela vedè, faccela sognà” di Tonno Rio de Janeiro
(chi ha seguito i report della Starcon, lo scorso maggio, sa chi è Palmito, e sa che si trova ospite di quel manicom…voglio dire, di quell’istituto in seguito a un esaurimento nervoso causato dalla sua voglia di partecipare a una convention, sempre irrealizzata e insoddisfatta. Ma mi dicono comunque che stia migliorando, e che tra breve potrà reinserirsi nella società civile, basta solo non menzionargli parole come “Starcon” o “Reunion”, altrimenti si mette a ululare alla luna anche se è giorno, e a dimenarsi come un gibbone ; a proposito, dottor Palmito? Mi sta leggendo? Buona guarigione, siamo tutti con lei. Per modo di dire, naturalmente, perché in realtà siamo qui, a Riccione, alla nostra convention, e ci stiamo divertendo tutti come caimani impazziti. Peccato che lei non sia qui)
Dicevo la sfilata dei costumi, di cui potete vedere delle foto in questa pagina,. presentata come di consueto da Nicola Vianello. Keating e Pucci hanno fatto da giuria di qualità, e abbiamo assistito a cose davvero notevoli, come la coppia Buck Rogers e Wilma Deering, a uno sketch che rivisitava gli eventi del “filtro di Mudd” della serie classica di Star Trek, ma soprattutto a un gruppo che fa onore al nostro spirito nerd: i ragazzi dello Stic-Al che hanno interpretato il cast di The Big Bang Theory, cantando “soffice Kitty”.
Questi ragazzi sono il nostro futuro, la “next generation” del nostro club, e loro ci sostituiranno, un giorno, quando avremo il colesterolo troppo alto. Stanno venendo su bene, e grazie a loro sappiamo che non dobbiamo preoccuparci dell’eredità che lasceremo. Non sto parlando di soldi, naturalmente.

BAZINGA! I “nostri” ragazzi alla sfilata dei costumi nei panni dei personaggi di The Big Bang Theory.

Un’ufficiale della Flotta e una vulcaniana fraternizzano. Sullo sfondo, un distinto medico di Catania travestito da fan di Star Trek.

Vari partecipanti di tutte le età, di tutte le taglie e di tutti i colori!

Il tipo con la bandana è Harry Mudd…

...e questa è una delle sue meravigliose donne. Anvedi, Harry Mudd! Hai capito??

…e questa è una delle sue meravigliose donne! Certi tipi hanno tutte le fortune!

Dopodichè bagordi, libagioni e baldorie varie, come è nostro costume; ma non quello da bagno, perché anche se è vero che siamo letteralmente in riva al mare, è quasi la metà di novembre e fa freddo. Ci sostiene il calore della compagnia e degli amici, che avremo ancora fino a tutta la giornata di oggi. Della quale vi racconterò naturalmente domani, se riuscirò a stare sveglio.

Per il momento, buona domenica a tutti e a presto!

Reunion XIII – Giorno 1

E’ iniziata! La convention autunnale dello STIC-AL, alla sua tredicesima edizione! Siamo qui, a Riccione, all’Hotel Mediterraneo, sul lungomare, malgrado la pioggia e l’umidità. Malgrado lo sciopero dei treni che ha limitato i movimenti di alcuni di noi, costringendoli a cercare soluzioni alternative (bus, tipo “gita scolastica”). Malgrado tutto siamo di nuovo qui!

La regia insediata al posto di comando effettua gli ultimi controlli

Inizio in perfetto orario (o quasi). La convention è stata inaugurata da Nicola Vianello, neopresidente dello Star Trek Italian Club “Alberto Lisiero” e da Marina Domenicali (in rappresentanza del Doctor Who Italian Club), con il nostro consueto “bravo presentatore” Marco Pesaresi a fare gli onori di casa. Tutto era iniziato così bene…peccato che subito dopo hanno proiettato Sharknado 5 (o era il 6? Boh!)! Quella serie di film ci perseguita da anni, ed è diventata ormai un appuntamento fisso della Reunion. Perché?, io mi domando. Perché una tale volontà di farsi del male? Rito scaramantico, forse? C’è dietro forse un sinistro complotto? (anzi, “gombloddo”). Forse potrebbe indagare Paolo Attivissimo, noto cacciatore di bufale (e più bufala di quei film non ce n’è), ma proprio quest’anno non è potuto intervenire.

La reception incomincia il suo lavoro, con l’aiuto di un extraterresatre (poco extra e molto terrestre).

E abbiamo iniziato, tra proiezioni e giochi da tavolo. Tra chiacchierate amichevoli, gran mangiate (il buffet dell’albergo, come sempre, induce all’abbuffat; anzi, alla grande abbuffat!) e bevute a notte fonda, quando gli ultimi irriducibili si spalmano sui divanetti per riposarsi delle fatiche della giornata. C’è poco da raccontare perché il venerdì è sempre un inizio in sordina, ma ci rifaremo domani, con i nostri ospiti e tutti gli eventi “clou” della Reunion.

Che ci facciamo alla Reunion? Ci facciamo la birra, ecco cosa!

Tredicesima edizione. E’ tanto, se ci pensate, considerando quanti club e associazioni, nel corso degli anni, hanno dovuto abbandonare. E noi invece dodici anni fa abbiamo addirittura raddoppiato! Abbiamo voluto inaugurare un’altra tradizione, quella del rivedersi in autunno, a metà strada tra una Sticcon (ora Starcon) e un’altra. E mai iniziativa fu più gradita. Siamo un gruppo, una squadra, un righello (ah no, scusate, quello non c’entra), e tutti quanti diamo vita a questa piccola grande convention, più ristretta e “familiare” della Starcon, dove i vecchi amici si ritrovano. Tutti assieme appassionatamente, veterani di mille bottiglie (no, non è un errore di battitura). In riva al mar!

 

Il nostro presidente, Nicola Vianello, mentre rinnova l’iscrizione a un’avvenente giovane donna.

A domani! Le sorprese in serbo sono tante. Non so quelle in croato, ma mi informerò.

 

Stic: cose buone dal mondo.

Reunion XIII: andiamo a incominciare!

Siamo qui e vi aspettiamo. Con il cuore in mano. Anche se non siamo a Milano.
No, ehm…era per fare la rima. Siamo a Riccione, all’Hotel Mediterraneo, dove sta per avere inizio la Reunion, la convention autunnale dello Star Trek Italian Club (con Ultimo Avamposto, naturalmente! E con il Doctor Who Italian Club e la Italian Klinzha Society).

Il lungomare di Riccione, visto dall’albergo della Reunion. E il mare d’inverno è come un film in bianco e nero visto alla TV (foto: Cristina Mittino)

Questa invece è la piscina dell’Hotel Mediterraneo. Non vi viene voglia di fare un tuffo? E verso l’interno qualche nuvola dal cielo che si butta giù. (Foto: Cristina Mittino)

E attendiamo il vostro arrivo, certi che saprete affrontare e sconfiggere non solo la triscaidecafobia (è la nostra tredicesima edizione), ma soprattutto lo sciopero dei trasporti. Alcuni infatti si sono organizzati per venire in bus (visto? Si puo’ fare a meno del treno!), pur di non rinunciare a questo importante appuntamento. Ci sarà Dominic Keating, il Malcolm Reed di “Enterprise”. Per coloro che non hanno potuto vederlo a Lucca la settimana scorsa è una seconda opportunità. Volete lasciarvela sfuggire? Oh, ragazzi, ma siam pazzi? Siam mica qui a fare i funghi trifolati con il motore a spore della Discovery!

La sala è pronta per accogliere il pubblico. L’allestimento è ormai quasi completo…

…il banco dello Stic è pronto…

…e per la Reception si aggirano loschi figuri.

Star Trek Discovery sarà l’argomento del giorno, e anche quello della settimana, del mese e dell’anno (oh, ragazzi, siam mica qui a strappare i fogli dal calendario dello smartphone!), perché questa sarà da anni la prima convention con una serie di Star Trek in corso (oh, ragazzi, siam mica qui a mostrare la retta via alle rotonde!), e ci potremo prendere a mazzat…cioè, voglio dire, ci potremo confrontare pacatamente e serenamente di persona, e non più soltanto sui social network.

Massimo Romani da gli ultimi tocchi all’allestimento del banco di Ultimo Avamposto…

Discovery è davvero Star Trek? Dis is de question! Questa è la domanda che imperversa da quando la serie è iniziata, come è sempre stato ogni volta che debuttava una nuova serie di Star Trek. Niente di nuovo sotto il sole, anzi: sono i corsi e i ricorsi della storia, che si rincorrono, e bisogna prendere la rincorsa per afferrarli (questa non l’ho capita neanch’io, ma mi piace come suona).

…e il presidente dello STIC-AL, Nicola Vianello, è intento a impacchettare gli oggetti che verranno messi all’asta. Come vedete, Nicola è già pronto a tirarvi un pacco! Ah! Ah! Ah!

Naturalmente ci saranno tutti gli ingredienti che non possono mancare in una convention: giochi, conferenze, proiezioni, dibattiti, la mitica sfilata in costume del sabato sera (noi modestamente facevamo cosplay prima, ma molto prima che esistesse il cosplay), e l’asta di beneficenza.

Insomma, stiamo per incominciare, qui in riva al mare. Veniteci a trovare. E dopo non ve ne vorrete più andare. E ci potrete aiutare a risolvere un quesito: ma la Reunion è davvero la Reunion?