I.S.S.  Godzilla

E’ doverosa una premessa...


...Un’idea di AmmiragliA


Nel lontano 1998, ero già da un anno iscritta allo STIC, e in vista della mia seconda STICCON, mi venne l’idea di indossare la mia prima divisa di Star Trek.

Guardandomi in giro, però, non vedevo altro che tutine e pigiamini che su di me avrebbero fatto soltanto ridere.

Poi la folgorazione: durante la visione dell’episodio “Ieri, oggi e domani”, l’ultimo di TNG, si presentò sullo schermo l’Amm. Riker al comando della Future Enterprise!

La sua era la divisa fatta apposta per me, scelta la stoffa e la sarta, ecco prendere vita quella che, in un futuro ancora non sospetto, sarebbe diventata l’Amm. Nymeria Stark della I.S.S. Godzilla...


...Un’idea di Nave


Il gruppo di persone (tutti appassionati di Star Trek e di fantascienza), che fanno parte del ponte di comando della nostra nave, si frequentava già da diverso tempo e, una volta iscritti allo STIC abbiamo iniziato a frequentare gli equipaggi già presenti nella nostra regione: il gruppo Risa a nord di Treviso e successivamente la U.S.S. Palladium di Vicenza.

Entrambi i gruppi però erano un po’ scomodi da raggiungere visto che la zona delle nostre frequentazioni era verso la provincia di Venezia e a sud di Treviso...

Un giorno organizzammo una delle nostre tante uscite per una gita a Gardaland, ma complice il tempo non proprio sereno, ci ritrovammo soltanto in tre, io, Laura (mia sorella) e Nicola Vianello.

La giornata fu bellissima, grazie alla complicità di qualche acquazzone, il parco giochi era quasi deserto, le attrazioni quasi solo per noi, niente code, fresco, e pochissima pioggia... insomma la giornata ideale.

Fu proprio in quel giorno che ci venne l’idea di creare una nave a nostra misura, che potesse accogliere chiunque si trovasse nelle nostre zone e non volesse/potesse viaggiare troppo.

L’idea era quella di creare un’entità un po’ originale appartenente all’Universo dello Specchio o nell’Universo Alternativo (quello dell’Amm. Riker in “Ieri, oggi e domani”) che ci potesse permettere una maggiore libertà di movimento.

Considerata, poi, la preponderante presenza femminile, Nicola propose che la nostra nave avesse soltanto donne al comando.

Quindi quel giorno prese vita l’idea, ma fu concretizzata la settimana dopo, il 16 settembre 1999, durante un incontro, con le amiche di sempre...

...Si decise il nome della nave: I.S.S. perché è una nave di un altro universo e Godzilla perché eravamo reduci della visione del film (Godzilla del 1998, di Roland Emmerich) e ci piaceva l’idea di dare alla nostra nave il nome di un rettile femmina (nel film Godzilla depone le uova) grande, grosso, minaccioso e verde!

...Si decise il numero di registro e: ncc-41422 composto dai prefissi telefonici di Venezia (041) e di Treviso (0422).

...Si decise il motto: “Le misure contano...”

...Si decise il referente/capitano: io, ma non per mia scelta! Alla domanda “Chi fa il capitano?”, fatta da non mi ricordo chi, le mie Care Amiche hanno pensato bene di puntare tutte (nessuna esclusa) il dito verso di me. Accettai, ma ad una condizione: avrei fatto il referente ma non sarei stata capitano ma ammiraglio (vista la mia divisa!), anzi AmmiragliA!

...Si decise, anzi io decisi, il mio attachè: Patrizia Guglielmini, il cap. T’Rial, la mia Amica di sempre sarebbe stata il mio braccio destro in questa avventura... e per fortuna mia lo è ancora!

...Si decise la classe della nave e la sua estetica: Sovereign, poiché si sa che noi donne vogliamo stare comode e nel lusso, verde fuori e dentro! Verdi anche le divise, che possono essere ispirate ad una qualunque delle serie di Star Trek. Se qualcuno non lo sapesse il verde è il mio colore preferito e con il nome della nave calzava a pennello! Certamente tutto ciò è insolito, ma siamo nell’universo alternativo e ce lo possiamo permettere.

...Mancava un’ultima cosa: andava bene un equipaggio di ufficiali composto soltanto da donne ma non volevamo che l’imbarco fosse escluso agli uomini, pertanto abbiamo immaginato che a bordo gli uomini potessero esserci ma con ruoli cosiddetti di “servizio”.

Secondo la mia opinione di allora, pensavo che non avremo avuto molti imbarchi maschili poiché credevo che dei ruoli così poco appetibili non potessero avere successo, invece, fortunatamente sono stata smentita dai fatti.

Nicola quindi, con entusiasmo, si scelse il ruolo di naufrago di bordo e poi seguirono gli altri: il tato, il segnale orario, la voce del computer, la comare (ruolo rigorosamente maschile si sa!), il lavavetri dei finestrini esterni, l’ologramma sessuale d’emergenza, il gondoliere, fino ad arrivare al parrucchiere, all’uomo oggetto e al lustra chip.

Personalmente sono orgogliosa di essere referente di un equipaggio numeroso (oltre 20 imbarchi primari) che tra le sue fila conta diversi collaboratori STIC (imbustatori) e STICCON (Sala STIC e reception), che continua a incontrarsi e collaborare con altre navi STIC e che non si tira mai indietro di fronte a nulla per andare là dove tutto... è verde!

       ISS Godzilla