U.S.S.  MALATESTA

"Persa per Kirk"



Scriverò con penna ardita dei miei voli nella mente

raccontandovi la vita di una donna follemente

trascinata dal suo amore per un biondo capitano

per cui spese mezza vita attendendolo, ma invano


Sciogli il cuore in dolce canto e mi lasci vinta a terra,

ma per te è soltanto un vanto, se son viola in una serra”

Il bel giovane stupiva per le sue strane parole

Io le porto delle rose, lei mi parla delle viole?”



Uomo sveglio e intelligente, sulla nave era un portento,

ma la dote sua più chiara? Era il re del complimento

Donne giovani e mature, provenienti d’ogni dove

non bramavano null’altro che portarlo nelle alcove


Giochi con la mia ragione, giochi con la mia virtù,

vuoi strapparmi un’emozione, perché non ti scordi più”

continuava la tapina e ogni tanto sospirava

mentre il baldo giovanotto nello specchio si ammirava


E passava intanto il tempo, li portava assai lontano

Lei nel mezzo di un tramonto salutava con la mano

l’astronave che spariva con quell’uomo tanto amato

mentre lui da un’altra donna già restava abbacinato


Ogni tanto ritornava, sul di lei caldo pianeta

le portava come dono, qualche rima un po’ desueta,

il suo sguardo truffaldino, le sue labbra seducenti,

le sue braccia poderose: ecco pronti gli ingredienti

Così lei si rituffava, in quel mare di passione

Solo un bacio o una carezza, lei cadeva in confusione

Si credeva ancora amata, si lasciava consumare,

ma per lui era soltanto un dolcetto da addentare

Giunse il tempo, a tutti arriva, d’invecchiare e di sfiorire

ma restava fresco il cuore, non voleva impallidire

Come un petalo seccato, nelle pagine d’un libro

Se più giovane non sono, ancor amo e ancora vibro!”


Ritornò un dì il capitano, non più atletico, imbolsito

Le faceva l’occhiolino, con lo sguardo un po’ appassito

Lei felice sorrideva, come fosse un dono estremo

ci terremo per le mani e le stelle guarderemo”


E se pure marinaio fu di astri e non di mare,

di promesse riempì il cielo, fino a farlo vacillare.

Nella storia non v’è fine, perché il gallo è quel che è

Le galline sono tante e ogni vita ha il suo perché





Daniela, La Moira



      USS Malatesta