Caro Mark
    


Caro Mark,


prima di tutto voglio scusarmi: negli ultimi mesi sono stata davvero un’amica poco presente.

L’ultimo giorno in Accademia ti avevo promesso che ci saremmo sentiti spesso, che non ci saremmo persi di vista nonostante le diverse assegnazioni e che non avrei mai avuto troppo lavoro per scriverti, ma non ho rispettato il patto. I tuoi messaggi mi arrivano regolarmente e li ascolto sempre con grande piacere, ma non trovo mai il tempo per risponderti. E inoltre mi ostino a risponderti con una lettera scritta, perdonami. Sai che odio i messaggi audio: se parlo con il computer mentre mi faccio la doccia, ho la sensazione di non dedicarti tutta la mia attenzione.

Il punto è che prestare servizio sull’Enterprise è davvero un’esperienza unica. Il comandante La Forge è un ingegnere eccellente e una persona fantastica, non posso fare a meno di ammirarlo. Mi offro spesso volontaria per fare un doppio turno: c’è un’atmosfera così piacevole in sala macchine che quasi preferisco passare le ore davanti a una consolle o rannicchiata in un tubo di Jefferies piuttosto che tornare nel mio alloggio.

Ieri poi è successa una cosa incredibile, sono stata coinvolta in un’indagine e ho avuto modo di incontrare molti degli ufficiali di plancia. E’ stato fantastico. Tutti quei miti, quegli eroi, lì davanti a me in carne e ossa. Inutile dirti che non sono riuscita a spiccicare una parola.

E’ iniziato tutto ieri mattina. Il comandante La Forge stava lavorando a un miglioramento del motore a curvatura e ha deciso di verificare personalmente lo stato di alcuni condotti. Così si è chinato nelle vicinanze del nucleo e ha fatto alcune piccole modifiche ai suoi impianti oculari per ottenere velocemente i dati che gli servivano. (E’ così efficiente, avere la possibilità di lavorare nella sua squadra è davvero la migliore opportunità di crescere professionalmente che potessi chiedere.) Geordi ha fatto così una scoperta incredibile. Ben nascosto e adeguatamente schermato per non essere rivelato dai sensori interni, c’era un piccolo sistema di registrazione audio e video. E’ stato subito fatto analizzare dal comandante Data in persona. Tra l’altro spero di riuscire a conoscerlo personalmente prima della nostra sosta su Deep Space 4, così potrò presentartelo. E’ una persona incredibile, capisco perchè Geordi gli sia così legato: diventare amico di un androide è il sogno di ogni bambino che vuole fare l’ingegnere!

Il comandante Edward Morris, da buon capo della Sicurezza, ha subito fatto modificare i sensori interni, ma non c’è stato modo di rilevare altri strumenti. Sembra che il comandante La Forge riesca a “vederli” solo se si trovano nel raggio di un metro dai suoi impianti e, poiché non è certo possibile fargli perlustrare palmo a palmo tutta la nave, tutte le squadre dell’ingegneria e delle operazioni sono state messe al lavoro per trovare un modo per scovarli.

Nel frattempo nella sala tattica del capitano Picard si stava svolgendo una riunione ristrettissima.

capitano, con tutto il rispetto, non può parlare seriamente, dobbiamo interrompere la missione.”

Numero Uno, normalmente sarei d’accordo con lei, ma non abbiamo modo di dire al Senatore Degla, che questo non è un buon momento per disertare. Ho spiegato la situazione alla Flotta, ma non ci sono altre navi disponibili in questo momento. La guerra non sta andando bene.” Detto questo, Jean-Luc Picard si è alzato dalla sua sedia sospirando e, dopo aver ordinato un tè Earl Grey al replicatore, ha ripreso a spiegare la situazione al suo primo ufficiale e al consigliere Troi.

I servizi segreti della Flotta sospettano che i Romulani non siano così vicini ad unirsi all’Alleanza Klingon-Federale come speravamo. Sembra che non ritengano il Dominio una minaccia, almeno non per loro.”

La Flotta quindi vuole una conferma di questo, giusto?” Ha chiesto il consigliere.

Sì, ad ogni costo.”

Persino se così facendo lo venisse a sapere anche il Dominio?” Il comandante Riker cominciava a scaldarsi. “Allora la guerra sta andando davvero male!”

Ha parlato con Geordi, Will? E’ riuscito a capire se è tecnologia del Dominio?”.

Non sembra, anzi i suoi ingegneri hanno quasi la certezza che sia tecnologia federale.”

Ma è possibile? Il Dominio conosce così bene la nostra tecnologia?” Il consigliere Troi cominciava ad allarmarsi.

Non dovrebbe. Comunque Beverly sta procedendo con le analisi del sangue?” si è informato il capitano.

Certo, ha quasi finito.”

Ma cosa faremo se non c’è un cambiante a bordo?”

Allora, Numero Uno, dovremmo ipotizzare che il Dominio abbia cambiato strategia o...”

...o pensare a un altro mandante.”

Esattamente.”

Nelle ore successive Geordi, assistito dal comandante Riker, ha analizzato personalmente l’alloggio, i corridoi e la sala teletrasporto che il Senatore dovrà utilizzare. Il comandante Data ha continuato a studiare il dispositivo, invece, e ha fatto alcune scoperte davvero interessanti, che ha riferito ai suoi colleghi a tarda notte durante una riunione riservata agli ufficiali anziani. C’erano persino due guardie fuori dalla porta: la situazione deve essere davvero grave o il capitano Picard non avrebbe mai utilizzato una misura simile.

Allora Data cosa ha scoperto?” Ha iniziato Picard.

Non sono strumenti standard della Flotta Stellare, né risultano essere stati brevettati nella Federazione, ma sono di certo costruiti con materiali e componenti federali.”

Vuole dire che non sono stati replicati?” Ha chiesto il comandante Riker, preso alla sprovvista.

No, sono materiali nostri” è intervenuto Geordi “e con nostri intendo che vengono dalle stive di carico dell’Enterprise. Dalla 3 e dalla 9 per la precisione.”

Come mai non ci siamo accordi dei furti?” Ha chiesto la Dottoressa Crusher.

In tutte le occasioni è stato prelevato il materiale per un unico dispositivo. Troppo poco perchè qualcuno se ne accorgesse, se non con un controllo preciso e puntuale al grammo.” Ha risposto Morris.

Quindi è qualcuno dell’equipaggio.” Dicendo questo il comandante Riker si è rivolto al consigliere Troi.

Vorrei potervelo confermare. Ho passato le ultime ore a girare per i corridoi, ma non c’è niente. Nessun sentimento di vendetta, nessun desiderio di nuocere, nessun timore. Né verso l’equipaggio, né verso la nave.”

Ma un mutaforma potrebbe aver fatto tutto questo?” Ha chiesto la Dottoressa.

L’unica cosa che sappiamo, Dottore, è che non è la strategia che usano di solito.” Le ha risposto Morris.

Avete scoperto qualcosa riguardo al loro funzionamento?” Ha proseguito il capitano.

Sì, sono in grado di raccogliere informazioni, in realtà solo dei filmati e raramente sembrano interessare le specifiche della nave.”

Cosa intende, Geordi?”

I filmanti presenti riguardano per lo più l’equipaggio e i soggetti preferiti sono gli ufficiali di plancia.”

Potrebbe trattarsi di una raccolta di informazioni, per poi sostituirsi a uno di noi.” Ha ipotizzato il comandante Riker “dove venivano inviate queste informazioni?”

Vengono registrate nella banca dati del nostro computer, protette in modo piuttosto banale, qualunque ufficiale a bordo potrebbe averlo fatto. E’ questo che complica il nostro lavoro.” Ha risposto ancora Geordi: è sempre così preciso nel suo lavoro!

E’ meglio rimandare ulteriori indagini a domani e andare tutti a riposare qualche ora.”

Beverly ha ragione. Solo confinate tutto l’equipaggio non essenziale nei propri alloggi per le prossime 48 ore e assicuratevi che chi prende servizio non sia un mutaforma.”

Così il capitano Picard si è ritirato nel suo alloggio e, come avrai immaginato Mark, questo è il motivo per cui questa mattina ho trovato il tempo per scriverti, anche volendo non avrei potuto andare in sala macchine.

Ma non pensare che il mio racconto sia finito: la parte più interessante deve ancora venire! L’equipaggio di questa nave è davvero eccezionale come si dice in giro e sono certa che verrà a capo del mistero. Proprio in questo momento il comandante Data e Geordi stanno lavorando sulla memoria del computer, decisi a scoprire chi ha creato il file che contiene le registrazioni: la loro speranza è di convincere il colpevole ha mostrargli la posizione degli altri apparecchi.

Nel frattempo non sono in grado di dirti dove si trovino il capitano, il consigliere e il comandante Riker, ma sono certa che si stiano occupando del recupero del Senatore e della sua accoglienza. Ho sentito dire che ha attraversato la Zona Neutrale in una capsula di salvataggio studiata per confondere i sensori e sembrare un asteroide vagante. A me sembra una cosa impossibile, ma se fosse vera sarebbe un ritrovato d’ingegneria eccezionale. Spero che la portino a bordo, così potrò sgattaiolare in una delle stive di carico e darci un’occhiatina!


DLIN


Scusa Mark, hanno appena suonato alla porta, ti devo salutare: deve essere il mio turno per l’analisi del sangue, tra poco dovrò tornare in servizio. Ti prometto che la mia prossima lettera non tarderà tanto ad arrivare come questa e ovviamente ti racconterò come è andata a finire questa indagine.


DLIN


“Avanti.”

“Guardiamarina.”

“Oh, comandante Riker, consigliere Troi siete voi...in persona. Accomodatevi e scusate il disordine, la mia compagna di stanza non è molto ordinata. Beh in realtà non credo esistano boliani ordinati...”

“...o riservati?” propose il consigliere.

“Beh...sì, anche forse...mi scusi, non capisco.”

“Dai dati che abbiamo recuperato dalla memoria del computer sembra che la sua collega abbia posto in mezza nave piccole telecamere occultate per spiare l’equipaggio” spiegò il primo ufficiale.

La giovane guardiamarina fece del suo meglio per sembrare sconvolta e sorpresa, sarebbe stata un’ottima attrice, ma davanti a un betazoide fingere non è mai servito a nessuno (ferengi esclusi ovviamente).

“Abbiamo ancora un dubbio però. Certo è stato usato il codice di sicurezza della sua collega, ma quale infermiera sarebbe in grado di progettare un congegno così ben schermato da non essere rilevato dai nostri sensori?” La domanda del comandante fece sudare freddo la ragazza, che non riusciva quasi a parlare davanti ai suoi eroi, figuriamoci ad inventare una spiegazione plausibile.

“Guardiamarina” intervenne il consigliere Troi “ci dica per chi lavora e quale è il suo scopo. Sarà tutto più facile...”

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