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  • Nel 1991, durante la produzione della quinta stagione di TNG, Gene Roddenberry moriva. Già da tempo era malato, e aveva lasciato la 'guida' della sua creazione a Rick Berman, Produttore Esecutivo (assieme a Gene) di TNG. Nello stesso anno, Berman, insieme a Michael Piller, iniziò a pensare ad una nuova serie televisiva che, pur rimanendo simile alle precedenti, doveva essere sufficientemente diversa da risultare 'fresca e nuova'. Poiché la nuova serie sarebbe apparsa in televisione contemporaneamente a TNG, la cosa più logica era che le nuove avventure non fossero ambientate su una nave... E nel gennaio del 1993, Star Trek: Deep Space Nine (DS9) vide la luce sui teleschermi americani.

    Il periodo di tempo è sempre il 24° secolo (alcuni personaggi di TNG, infatti, faranno visita a DS9 e due di loro, addirittura, vi si trasferiranno) ma questa serie è, in un certo senso, il contrario esatto di TNG in quanto i personaggi sono molto alieni e differenti fra loro e i conflitti sono esasperati. 


    Il Comandante Benjamin Sisko (Avery Brooks) è stato assegnato dalla Flotta quale rappresentante Federale sulla stazione spaziale Deep Space Nine, ma è sempre ansioso e teso per via della difficile posizione in cui si trova e perché nel passato è rimasto sconvolto dalla morte della moglie. Accanto a lui, il figlio Jake (Cirroc Lofton), ragazzo con tanti dubbi sul futuro, che si trova da solo senza amici e stringe amicizia con l'unico ragazzo della sua età presente: Nog, un alieno molto diverso da lui, di cui imparerà a capire e accettare le differenze. Il primo ufficiale di Sisko ha fatto parte della Resistenza Bajoriana, si chiama Kira Nerys (Nana Visitor) e mantiene intatta l'arroganza e l'impulsività del suo passato di terrorista.
    Il capo della sicurezza fa parte della Milizia Bajoriana, ma è un alieno... Il più alieno di tutti, tanto che neppure lui stesso sa da dove viene: è il mutaforma Odo (René Auberjonois) che rappresenta l'occhio alieno della serie.

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In realtà anche un altro personaggio ricopre il ruolo di punto di vista esterno con cui giudicare i difetti degli esseri umani: Quark (Armin Shimerman) è un barista appartenente ad una razza di commercianti dediti solo al profitto, i Ferengi, che però nel loro passato non hanno avuto guerre o genocidi. Altro punto di vista alieno viene dato dalla presenza di Jadzia Dax (Terry Farrell) che in realtà è un personaggio composto da una ragazza che "ospita" dentro di sé un simbionte vecchio di trecento anni. In questa baraonda di alienità, ci sono due personaggi molto umani: Julian Bashir (Alexander Siddig) il dottore di bordo, giovane e impulsivo, ma esperto e professionale; e Miles O'Brien (Colm Meaney), irlandese purosangue che ricalca un po' il ruolo del capo ingegnere come Scotty nella serie Classica. Il tutto condito con una serie di personaggi di contorno molto interessanti, e sempre alieni. Niente più astronavi, né equipaggi ardimentosi che arrivano "là dove nessuno è mai giunto prima": questa volta le vicende si svolgono a bordo di una stazione spaziale, Deep Space Nine appunto, costruita da un popolo che si è ritirato da quel territorio dopo una lunga occupazione. Ora, la Federazione è stata chiamata per amministrarla. Le situazioni sono permeate da questa vicenda politico-militare e influiscono sull'atmosfera delle storie. La diminuzione dell'esplorazione spaziale è compensata dalla presenza di un tunnel spaziale stabile che può portare immediatamente le astronavi dall'altra parte della galassia, permettendo così l'esplorazione di spazi altrimenti inaccessibili, dove si trovano nuovi alleati e soprattutto nuovi nemici.

La posizione strategica della stazione (nei pressi del tunnel) contribuisce a rendere alta la tensione a bordo, e fa di Deep Space Nine il primo baluardo di un'invasione che arriva dai recessi più lontani della galassia. DS9 riprende il vecchio tema dell'alienità, esasperandolo talmente che ormai nessuno fa più caso alle orecchie o al naso dei personaggi. Il carattere e la personalità fanno dimenticare l'aspetto, e questo è solo in apparenza un passo indietro. Prima l'alieno era messo in evidenza perché bisognava accettarlo, poi (dopo la fase in cui non c'era più necessità di mostrare la diversità) si passa alla fase in cui la diversità diventa normalità, tanto che meno della metà dei personaggi sono umani! Questa serie (terminata dopo sette stagioni come TNG) è stata la prima in cui non abbia avuto una parte creativa Gene Roddenberry, ideatore di Classica e TNG, scomparso prima di vedere la luce di questa serie parallela.



ultimo aggiornamento 16/09/2014