(Nota: questo report giunge in palese ritardo e a convention ormai conclusa perché l’autore è un pirla e ha dovuto soccombere alla mancanza di tempo e alla deprivazione da sonno)
Ebbene, io vi giuro sulla gloria di Greyskull che nella giornata di sabato se ne sono viste di tutti i colori!
Sì, signori miei, abbiamo avuto i consueti giochi e proiezioni, più conferenze scientifiche, l’incontro con il Ponte di Comando dello Stic, la riunione del Senato delle Razze e la conferenza di Chiara Codecà su Doctor Who, ma l’elemento caratterizzante della giornata è stato il rosso. Il rosso dei capelli di Karen Gillan, l’ospite più atteso di questa convention.
Devo confessarvi che quando mi sono messo di fronte alla tastiera avevo quasi in mente di scrivere un resoconto composto solamente da 138 righe che ripetevano: “Oh, Karen! Karen, Karen, Karen!”. Sarebbe stato molto facile da scrivere (un espediente alla Alfredo Castelli) e sarebbe andato subito al punto, ma forse avrebbe un po’ deluso voi che siete a casa e che magari avreste preferito qualcosa di più approfondito ed elaborato.
Karen, una ragazza scozzese molto alta e molto magra che è entrata nei nostri cuori interpretando il personaggio di Amy Pond in “Doctor Who”, e che è salita sul palco tra applausi scroscianti. Una ragazza giovane, dall’aria fresca e pulita, che è giunta accompagnata dai genitori (ma glie l’avevano spiegato che non doveva mica essere portata dal preside?) e che come prima testimonianza del suo viaggio in Italia ha dichiarato su twitter il suo apprezzamento per il gelato alla nutella. Ha iniziato subito con il rispondere alle domande del pubblico, e credo che abbiamo fatto impressione a lei almeno tanto quanto lei ne ha fatta a noi. Ha fatto subito strage di cuori e non mi stupirei se avesse già ricevuto almeno una dozzina di proposte di matrimonio.
E mentre Karen faceva gli autografi il colore ha continuato a farla da padrone sul palcoscenico, con la presenza di Gabriella Cordone, Elena Albertini e Federica Minguzzi in una delle performances già note a chi frequenta la Reunion. Gabri si è presentata nei panni del War Doctor (e vi giuro che se non fosse stato per la voce non sarebbe stata riconoscibile), e Federica in quelli del Dodicesimo Dottore (ed era molto sexy, mi chiedo come mai Peter Capaldi non mi abbia mai dato quell’impressione. Mah!)
Ma la vera esplosione di colori l’abbiamo avuta alla sera. Dopo la consegna dei premi Italia (se volete l’elenco completo dei vincitori, consultate Fantascienza.com;qui sappiate soltanto che hanno ritirato premi i “nostri” Massimo Romani (per l’ISTM), Claudio Chillemi e Franca “Pardan” Scapellato
http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/20014/premio-italia-2015-tutti-i-vincitori/) è iniziata la sfilata dei costumi, presentata come di consueto da Nicola Vianello, eccezionalmente affiancato da Paoletta P. Pasi in veste di orioniana (e il colore dominante è subito diventato il verde).
Una delle sfilate più ricche di questi ultimi anni, signori miei! Abbiamo visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare (a meno di essere stati anche voi alla Starcon)!
Sacerdotesse vulcaniane solenni e aggraziate (o era disgraziate? Boh!)! Quinto e Decimo Dottore contro un Angelo piangente.
La squadra di baseball dei Niners di DS9 al gran completo!
Una caitiana dalle movenze feline! Lady Isabel dei Saint Seiya! L’Undicesimo Dottore e Vincent Van Gogh!
She-Ra, la Principessa del Potere! I Guardiani della Galassia (eccezionalmente interpretati dai nostri ragazzi, la “Next Generation” dello Stic)!
E sicuramente mi sto dimenticando qualcuno, ma chi davvero non si potrà’ scordare (anche se si potrebbe provare con l’elettroshock) è la vera “nota di colore” della serata: l’indimenticabile gruppo degli “Evidenziatori”, come qualcuno li ha definiti.
Quattro misteriosi personaggi vestiti monocromaticamente di colori brillanti, che secondo voci di corridoio sarebbero tutti molto vicini a un noto debunker svizzero, ma non voglio dare spazio a queste dicerie, qualcuno potrebbe sostenere che è tutto un complotto (e in ogni caso è sicuramente colpa delle scie chimiche)!
Una serata davvero indimenticabile, signori miei, che si è conclusa in maniera indimenticabile, perché nel “dopofestival” sui divanetti dell’albergo (mi commuovo a ripensarci)…ebbene…
sniff!…
…sono tornati i bomboloni alla crema! E se si puo’ contare ancora sui bomboloni alla crema, significa che non tutto è perduto, e si puo’ ancora avere fiducia nel domani. Il bombolone è ancora un punto fisso dell’universo. Di fronte ai bomboloni, anche la sacra scuola di Hokuto mi fa un baffo! Le nostre catene sono state spezzate, e ci siamo risvegliati dall’incubo nero. Stella dell’Orsa maggiore, stella su di noi. Guerriero va’!
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