Reunion Report n° 3 (a cura di Carlo Recagno)

Il logo della decima edizione della Reunion raccoglie le immagini dei molti universi della fantascienza.

 

SCUSATE IL RITARDO

Scusate davvero il ritardo, il lunedì è sempre una giornata un po’ così, soprattutto per chi ha anche quella faccia un po’ così e quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi quando torniamo da Riccione (che non è Genova, ma è sempre una città di mare; e chi non riconosce la citazione da Paolo Conte vuol dire che è troppo giovane). Beati voi, che siete rimasti a casa e oggi siete dovuti “soltanto” rientrare al lavoro dopo un banale fine settimana in città (e al massimo vi dovete sopportare me che vi sto pigliando per il culo in questo momento)! Noi invece dobbiamo tornare alla consueta vita quotidiana dopo tre giorni di convention. Dopo aver vissuto a tutti gli effetti in una bolla, separati dal mondo, ora dobbiamo tornare alla realtà, la chiara realtà: buia, grande, dura, feroce, senza pietà (questo invece era Alberto Fortis; citazioni da vecchi nerd, stasera).
È la SDPR che colpisce: la famigerata Sindrome Depressiva da Post-Reunion. E io che, pur di non parlare di ciò che si è concluso, cincischio, cazzeggio e divago, neanche fossi Paolo Longarini di “Servitevi da Soli”.
Ma ho una deontologia (che non è ortodonzia), e devo fare il mio dovere di cronista fino in fondo, raccontandovi dell’ultima giornata della Reunion, quindi bando alla malinconia (che ti segue per la via, ti lascia dopo un’ora, ma tu sai che torna ancora; anche Fogli, adesso: ammazza, quanto sono figo!), e incominciamo.
Anche l’ultima giornata è stata densa di avvenimenti, a cominciare dalla conferenza che ha aperto la giornata, di uno sceneggiatore di fumetti che ha riempito lo spazio di un’ora nel programma per giustificare la propria foto nella locandina, e che ha cercato di intrattenere il pubblico con una breve storia dei fumetti di Star Trek dagli albori ai giorni nostri.

 

Nicola intervista nuovamente Claudia Balboni e Claudia ScarletGothica

Nicola intervista nuovamente Claudia Balboni e Claudia ScarletGothica

Claudia Balboni e Claudia ScarletGothica

Claudia Balboni e Claudia ScarletGothica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A seguire, il secondo incontro con chi – appunto ai giorni nostri – quei fumetti li produce, e cioè Claudia e Claudia (sì, lo so che a dirlo così non aiuta, ma vi assicuro che dal vivo si distinguevano), Balboni e ScarletGothica (che, tra parentesi, ho appena scoperto che non è il suo vero cognome), rispettivamente disegnatrice e colorista. Un italiano ha disegnato i primi fumetti di Star Trek, quasi mezzo secolo fa, e adesso due italiane li realizzano di nuovo. Avrà un significato tutto ciò? Era destino? O è più probabile che io lo stia sottolineando adesso soltanto perché mi ero dimenticato di dirlo durante la conferenza?

Disegnatrice e colorista durante l'intervista

Disegnatrice e colorista durante l’intervista

Nel pomeriggio, uno degli appuntamenti più attesi della convention: la conferenza a tema Doctor Who, con tre singolari interpretazioni dei Dottori a opera di tre giovani donne del gruppo degli Eremiti Uniti.

Gabriella e Federica interpretano due dei Dottori

Gabriella e Federica interpretano due dei Dottori

Gabriella Cordone Lisiero impersona il terzo Doctor Who

Gabriella Cordone Lisiero impersona il terzo Doctor Who

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver parlato l’anno scorso dei Dottori, Elena, Federica e Gabriella, tra una comica e l’altra, ci hanno fatto un breve riassunto dei compagni che hanno viaggiato nel Tardis assieme al Signore del Tempo in 50 anni di avventure. (E io non posso fare a meno di chiedermi: di cosa parleranno l’anno prossimo? È anche questo un motivo per tornare alla Reunion!)

Federica ed Elena nei panni del Dottore

Federica ed Elena nei panni del Dottore

Federica Minguzzi alla conferenza su Doctor Who

Federica Minguzzi alla conferenza su Doctor Who

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con queste tre donne, la conferenza sui Companion di Doctor Who non può che essere movimentata

Con queste tre donne, la conferenza sui Companion di Doctor Who non può che essere movimentata

Dopodichè si è tenuto il secondo incontro anche con Gwynyth Walsh, alias B’Etor, del casato di Duras del glorioso impero Klingon, affiancata come il giorno prima dal nostro Paolo Attivissimo (o “Paulo”, come la Walsh l’ha chiamato sulla sua bacheca di Facebook).

Gwynyth Walsh mentre canta per il pubblico della Reunion

Gwynyth Walsh mentre canta per il pubblico della Reunion

Gwynyth Walsh

Gwynyth Walsh

 

 

 

 

 

 

 

 

 

È una delle ospiti più simpatiche e garbate che abbiamo mai avuto, ha lasciato certamente il segno; e credo che anche noi, da parte nostra, le abbiamo fatto buona impressione. Se non altro la cucina italiana ha fatto buona impressione a suo marito, l’attore Chris Britton: l’ho incontrato brevemente in ascensore una sera dopo cena, e lui mi ha detto: “I’m stuffed! So much food!”. (In effetti dovremo metterci tutti a dieta per smaltire i due o tre chili che sicuramente abbiamo messo su in questi giorni).

Paolo Attivissimo 'doppia' sul palco l'ospite straniero

Paolo Attivissimo ‘doppia’ sul palco l’ospite straniero

Paolo Attivissimo è particolarmente 'impegnato' a tradurre Gwynyth

Paolo Attivissimo è particolarmente ‘impegnato’ a tradurre Gwynyth

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A chiudere la serata, conferenza sul fantamodellismo, e poi un incontro sulla STICCON prossima ventura, che ci riserverà diverse sorprese e novità, non fosse altro perché avremo a nostra disposizione un giorno in più del consueto. E il pensiero di una convention di ben cinque giorni riesce a lenire la malinconia che mi stava già prendendo di nuovo. Fa male pensare a ciò che ci siamo lasciati alle spalle, ma è un male “buono”, che ci ricorda quanto siamo fortunati noi tutti ad avere due volte l’anno queste occasioni in cui possiamo riunirci e condividere le nostre passioni. Mancano soltanto cinque mesi alla ventinovesima Sticcon, e già comincio a pensare a Bellaria, al mare (sempre località di mare: ma sarà una coincidenza? Chissà cosa ne pensa Adam Kadmon) e ai bomboloni. Segnerò i giorni uno per uno, come si fa durante il servizio militare. Centoquarantotto giorni all’alba! Morire le burbe!!

 

Carlo Recagno

 

 

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